Per
chi ha la fortuna di avere nel proprio spazio verde una rigogliosa
pianta di Citrus appartenente alla famiglia delle Rutacee,
meglio conosciuti come limoni è questo il momento adatto per
apportare il concime adatto.
Generalmente questa operazione avviene
due volte l'anno, concimando abbondantemente a primavera e in
autunno.
Aggiungere
dei lupini macinati in quantità moderate (intorno ai 40-50 grammi
per piante in vaso) ad intervalli regolari di 40 giorni comporta il
"miglioramento rapido"delle caratteristiche chimico-fisiche
e biologiche del terreno: grazie alla loro composizione, svolgono
un'importante funzione di ammendante, apportando una considerevole
quantità d'azoto a lenta cessione.
I limoni sono una pianta
molto attiva anche nelle stagioni fredde (alcune specie garantiscono
anche 4 fioriture all'anno), per questo subiscono facilmente lo
stress da "mancanza d'acqua" o da terreni privi delle
sostanze nutritive.
I lupini macinati si trovano in commercio al
costo di circa 2-3 euro per sacchetti da 1 kg e sono particolarmente
indicati per tutti gli agrumi e le piante acidofile in genere. É un
ammendante organico vegetale semplice, non compostato, che potete acquistare nei consorzi agrari: una volta
interrato il maginato ottenuto da lupini essiccati e ben rivoltato nel terreno, basterà innaffiare
leggermente e i frutti saranno abbondanti e soprattutto 100%
biologici.
Bisogna
sottolineare e chiarire con evidenza che il problema principale delle
piante in vaso (soprattutto nelle grandi città in cui il servizio idrico offre un acqua
fortemente calcarea) è l'innalzamento progressivo del pH di cui
soffrono soprattutto le acidofile (Azalee, Gardenie, Camelie…) ma
tutte le piante in genere, salvo qualche rara basofila.
Con un pH
elevato si accentua la difficoltà per le radici a scambiare col
terreno il ferro e l'effetto più diffuso è proprio la clorosi
ferrica con vistosi ingiallimenti fogliari che non rispondono a
somministrazioni azotate, anche ripetute.
E' possibile apportare il ferro nel terreno in maniera naturale utilizzando le bucce di banana essiccate e triturate finemente da mescolare al terreno ad una profondità di circa 5-7 cm dalla superfice ma, in agricoltura, si cerca di
intervenire anche con i cosidetti chelati di ferro (sequestrene), disponibile ma costoso anche per usi domestici. Un
consiglio della nonna sempre valido, anzi ecologicamente saggio, è
quello di far tesoro della meno calcarea acqua piovana o di
aggiungere 1 cucchiaino di aceto nell'annaffiatoio di 3-5 litri
d'acqua e ovviamente rimescolare il terreno anno per anno tramite l'utilizzo piccoli arnesi manuali per il movemento della terra.
E'
importante però prevenire ed evitare anche l'eccesso di ferro nel terreno che provoca fitotossicità
fino alla morte della pianta dopo l'avvizzimento del fogliame che nello stadio iniziale appena accentuato
funge da campanello d'allarme.
Ottimo anche il compost (che si può fare con facilità
anche con gli scarti alimentari domestici) che in qualche modo ridoni
fertilità e permeabilità a vasi terribilmente compattati e quasi
ormai veri e propri mattoni.
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