lunedì 18 gennaio 2016

Dormite con il cellulare accanto al letto? L’OMS invita a non farlo. Ecco cosa si rischia

Non ci sono ancora, in effetti, prove schiaccianti e inconfutabili che dimostrino la correlazione tra campi elettromagnetici e malattie più o meno gravi, ma L'OMS invita alla precauzione e dice chiaramente: "Quando dormite, lasciate il cellulare in un'altra stanza".


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Dormire con il telefonino o il tablet accesi accanto al letto? Rimanere a lungo vicino a una rete Wi-Fi? Niente di più sbagliato. L’Organizzazione Mondiale della Sanità invita alla precauzione e ai bambini dovrebbe essere assolutamente vietato stare in presenza di dispositivi elettrici.


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È quanto è emerso dal seminario “Il mondo moderno a 150 anni dalla teoria di Maxwell. Esposizione a campi elettromagnetici, salute e sicurezza” che si è svolto nell’Aula Magna Didattica dell’Università di Catania, organizzato e promosso da AIAS (Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza), AEIT (Associazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni) e DIEEI (Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica), con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania, l’ASP 3 di Catania e il Collegio dei Periti Industriali.
Tante le cose importanti emerse. Ecco una sintesi degli interventi durante la conferenza:
“Si può ipotizzare che l’ambiente più protetto sia senza dubbio la camera da letto” spiega il Coordinatore Regionale AIAS Sicilia, l’ingegnere Sebastiano Trapani. “Lì, si presuppone la presenza di limitate fonti. Ricordatevi che la funzione stand-by  non interrompe i campi elettromagnetici. Per questo motivo è meglio lasciare il cellulare in un’altra stanza”.


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Ma quanto sono rischiosi i campi elettromagnetici per la salute dell’uomo? 

Il dottor Sebastiano Trapani spiega: “Le conoscenze scientifiche, oggi, non consentono di escludere l’esistenza di causalità tra l’esposizione a radio frequenze e le patologie tumorali quando si fa un uso molto intenso per esempio del telefono cellulare. Un certo numero di studi epidemiologici suggerisce piccoli aumenti di rischio di leucemia infantile, associati all’esposizione a campi magnetici a bassa frequenza nelle abitazioni. Però, gli scienziati non sono in genere giunti alla conclusione che questi risultati riflettano una relazione di causa ed effetto tra l’esposizione ai campi e la patologia”. Per quanto riguarda i bambini, secondo quanto sottolinea il Coordinatore Regionale AIAS Sicilia “Va applicato il principio di precauzione, che significa l’educazione ad un utilizzo non indiscriminato ma appropriato, quindi limitato alle situazioni di vera necessità. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha classificato i campi elettromagnetici come cancerogeni di gruppo 2B, ovvero come sospetti agenti cancerogeni per i quali vi è una limitata prova di cancerogenicità negli esseri umani e un’insufficiente prova di correlazione nei modelli animali”. E' ovvio che, l'interesse economico e strategico che muove il settore della tecnologia a radiofrequenza è talmente elevato da fornirgli anche la capacità di contrastare le numerose tesi scientifiche che evidenziano il potenziale dannoso delle onde elettromagnetiche per gli esseri viventi quindi, è rimandato a noi cittadini il buonsenso di adottare ogni precauzione a tutela della nostra salute e quella dei nostri bambini.
Ci si trova spesso in presenza di condizioni di esposizione prolungate a campi elettromagnetici di basse intensità di campo. I rischi derivano dal fatto che i campi magnetici a bassa frequenza provocano la circolazione di correnti all’interno del corpo. Se sufficientemente elevate, queste correnti possono provocare la stimolazione di nervi e muscoli o influenzare altri processi biologici. Il dibattito scientifico è aperto, negli ultimi 30 anni, sono stati pubblicati migliaia di articoli scientifici. L’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS) ha concluso che le evidenze attuali non provano che l’esposizione a bassi livelli abbia alcuna conseguenza sulla salute (mal di testa, nausea, stanchezza e perdita di libido).

La sindrome da microonde

 

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I parametri di questa malattia sono descritti nel Freiburg Appeal, un documento firmato da oltre 2000 medici tedeschi. Il documento descrive la sindrome da microonde così come è stata contratta dalla popolazione tedesca attraverso i loro trasmettitori wireless, i cellulari e i telefoni cordless di casa. I medici dicono che stanno riscontrando un drammatico aumento di malattie croniche e gravi, in particolar modo:

    • Cancro, inclusi la leucemia e i tumori al cervello

    • Disturbi nell’apprendimento, di concentrazione e di comportamento (inclusa il disturbo da deficit dell’attenzione)

    • Drastiche variazioni della pressione sanguigna impossibili da controllare con i farmaci

    • Ritmo cardiaco irregolare

    • Attacchi di cuore e colpi apoplettici in soggetti molto giovani

    • Disturbi cerebrali degenerativi ed epilessia

    • Danni al nervo auricolare e tinnito

    • Insufficienza del sistema immunitario e predisposizione alle infezioni

    • Dolori ai nervi e ai tessuti connettivi per i quali non c’è spiegazione

    • Stanchezza cronica, mal di testa, nervosismo e disturbi del sonno

Dopo aver condotto uno studio generale su centinaia di francesi che vivevano a ridosso di trasmettitori per microonde, cinque scienziati francesi hanno riscontrato gli stessi sintomi, inclusi nausea, affaticamento, problemi di memoria e cardiovascolari.Due terzi degli statunitensi sono in sovrappeso. L’obesità e il metabolismo lento, così diffusi in tutta la nazione, sono i segnali caratteristici di un cattivo funzionamento della tiroide. È provato che le radiazioni di microonde producono sul cervello effetti quali il rallentamento o l’arresto della produzione da parte della ghiandola pineale dell’ormone stimolante tiroideo (TSH), determinando così una drastica riduzione degli ormoni tiroidei T4 e T3. Gli strumenti di misurazione impiegati dimostrano che i telefoni wireless spesso fanno filtrare le radiazioni attraverso il microfono e da qui raggiungono i tessuti sensibili alle radiazioni posti sul collo e sulla ghiandola tiroidea.



 
Il problema del cancro

Una manifestazione ancora più tragica della malattia da radiazioni è data dai tumori e dalla leucemia. Diamo ora un’occhiata a cosa significa la rivoluzione wireless in termini di incidenza futura di casi di tumore negli Stati Uniti. L’anno scorso si sono registrati 30.000 casi di tumori al cervello e agli occhi causati direttamente dall’uso del cellulare, secondo quanto riportato dal “Mobile Telephone Health Concerns Registry” [Archivio delle preoccupazioni per la salute derivate dai telefoni portatili, ndt], che raccoglie informazioni date volontariamente dai cittadini in tutta la nazione. L’archivio è attualmente diretto dal dott. George Carlo, che è stato a capo del gruppo di scienziati della Telecom quando, negli anni ’90, l’azienda condusse i suoi studi, lunghi 6 anni sulle radiazioni, allo scopo di provare la sicurezza dei telefoni cellulari. Dopo che gli studi condotti dall’azienda rivelarono che i cellulari erano tutt’altro che sicuri, l’azienda iniziò a tergiversare, determinata a quanto pare a mentire e negare l’evidenza il più a lungo possibile. La presa di posizione falsa e lucrativa dell’industria si ritrova nelle parole di Joe Farren, direttore degli affari pubblici della CTIA – l’Associazione dell’Industria della Telecomunicazioni Cellulari – il quale ha affermato che “Fino ad oggi la scienza ha dimostrato che l’uso di dispositivi wireless non implica nessun rischio per la salute”. Il dott. Carlo ha scritto un esposto in cui documenta sia i dati allarmanti raccolti, sia l’imbroglio politico che ancora tiene i consumatori all’oscuro dai terribili rischi per la salute connessi all’uso di telefoni wireless. Ha previsto che per il 2006 ci saranno 50-75.000 nuovi casi di tumori causati dai cellulari e per il 2010 300-500.000, quando una nuova messe di vittime delle radiazioni raggiungerà la massima fioritura. Il periodo di latenza prima che si sviluppi un tumore causato dall’esposizione alle microonde emesse dai cellulari è di circa 10 anni. E’ stato questo tragico e lungo periodo di latenza che ha permesso agli assassini delle grandi imprese – coloro i quali traggono elegantemente profitto esponendo la gente all’uranio impoverito, all’amianto, al tabacco e alle tecnologie wireless – di deporre le loro uova mortali prima che le vittime si rendessero conto di quanto stava loro accadendo. Le radiazioni di microonde causano almeno due meccanismi che sono alla base dello sviluppo di un cancro: micronuclei e shock termico delle proteine. Gli studi condotti dall’industria delle telecomunicazioni confermano che le radiazioni dei cellulari producono micronuclei nelle cellule ematiche umane a livelli ben più bassi rispetto a quelli previsti dalle normative in materia di esposizione del governo statunitense. I micronuclei sono filamenti spezzati del DNA ed indicano che le cellule non sono più in grado di ripararsi correttamente. Tutti i tumori sono causati da un danno genetico e la presenza di micronuclei nelle cellule è il primo segnale d’allarme del cancro. I medici che curavano le vittime del disastro nucleare di Chernobyl del 1986 usavano l’esame dei micronuclei per determinare l’estensione del danno causato dalle radiazioni. Alcuni ricercatori dell’Università di Washington, finanziati dalle forze armate statunitensi, hanno dimostrato che le radiazioni da 2.4 gigahertz aumentano la frequenza di rotture dei filamenti del DNA nelle cellule cerebrali dei topi dopo solamente 2 ore di esposizione ad un’intensità pari ad 1/5 soltanto dei cosiddetti limiti di sicurezza fissati dalla FCC. Nel 2000, il Dr Joseph Roti Roti, scienziato dalle credenziali importanti che ha ricevuto consistenti borse di studio dalla Motorola, ha a sua volta confermato che a livelli di radiazione ben più bassi rispetto a quelli emessi dai comuni cellulari si verifica la formazione di micronuclei. Nel 2004, una serie di studi commissionati dall’Unione Europea ha confermato che le onde emesse dai cellulari danneggiano il DNA e che i danni causati vengono trasmessi alla generazione successiva di cellule. Alla fine del 2005, alcuni scienziati cinesi hanno scoperto che le microonde di basso livello emesse dai cellulari provocano un aumento significativo dei danni a carico delle cellule del DNA. Dal momento che i telefoni cellulari causano il surriscaldamento di punti nei tessuti umani, il corpo produce proteine per far fronte allo shock termico nel tentativo di proteggere e riparare le cellule surriscaldate. Queste proteine proteggono anche le cellule cancerose rendendole resistenti alle terapie. In molti tumori il numero di queste proteine risulta altissimo. Nel 2002, alcuni studiosi italiani che si occupano della ricerca sul cancro hanno dimostrato che le microonde dei cellulari comportano in vitro un rapido aumento delle cellule leucemiche. 


Il ricercatore britannico Alisdair Phillips ha scoperto che pochi minuti di esposizione a radiazioni simili a quelle emesse dei cellulari possono trasformare un cancro attivo al 5% in uno attivo al 95%, il tutto durante l’esposizione e per un po’ di tempo dopo. David de Pomerai, tossicologo molecolare britannico, ha confermato che le cellule con danni genetici non risanati possono diventare cancerogene in maniera molto più aggressiva. Negli Stati Uniti, dove si suppone che quasi metà della popolazione svilupperà una qualche forma di cancro nel corso della sua vita, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono dei chip d’identificazione sottocutanei che sputano e ricevono microonde. Nel 2005, tre separati gruppi di ricerca europei hanno dimostrato che il rischio di sviluppare tumori al cervello – sia benigni che maligni – aumenta significativamente nei soggetti che hanno fatto uso del cellulare per 10 anni o più. Uno di questi studi rivela che il rischio è maggiore nei soggetti che hanno iniziato ad utilizzare il cellulare prima dei 20 anni, poiché i bambini assorbono molte più radiazioni degli adulti. Nel marzo del 2006, lo “Swedish National Institute for Working Life” [Istituto Nazionale Svedese della Vita Lavorativa, ndt] ha richiamato l’attenzione della Food and Drug Administration (FDA) statunitense quando ha confermato che nelle persone che usano il cellulare per 2000 ore nel corso della loro vita il rischio di sviluppare dei tumori maligni nella parte della testa a contatto con il telefono aumenta del 240%. I lavoratori statunitensi, costretti ad usare cordless, radioricevitori, walkie talkie e blue tooth nel corso della loro giornata lavorativa, possono raggiungere le 2000 ore grosso modo in un anno, il che spiega chiaramente perché sia in costante aumento l’incidenza di tumori al cervello nel paese. Nel 2005 l’Accademia Nazionale delle Scienze ha confermato che anche dosi molto basse di radiazioni ionizzanti, dai raggi X ai raggi gamma, nel corso di tutta la vita, causano il cancro. Gli studi sopraccitati sulle radio frequenze e le microonde confermano che radiazioni non-ionizzanti – quali quelle emesse dai trasmettitori radio e dispositivi senza fili – infliggono alle cellule umane lo stesso tipo di danno delle radiazioni ionizzanti, con gli stessi effetti cancerogeni.



 
In conclusione, tutte le persone che si ritrovano a vivere in uno stato di polizia a radiazione intensiva corrono il rischio altissimo di sviluppare forme tumorali che progrediscono rapidamente e risultano letali. E questo vale anche per le oppressive forze dell’ordine radioaccessoriate, e per i militari burocratizzati. 

Fonti: ragusah24.it; lapatatinafritta.com

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