giovedì 7 marzo 2013

L'EROSIONE DELLA COSTA ADRIATICA MARCHIGIANA, IN PARTICOLARE DELLA COSTA MACERATESE


Per erosione si intende l’insieme delle azioni naturali che portano alla disgregazione e alla demolizione della superficie terrestre. L'erosione marina, o abrasione, è l'asportazione superficiale di materiale ottenuta con azione di attrito da parte del mare. La spiaggia, che separa la terra dal mare, ha, quindi, un equilibrio dinamico molto precario, mantenerlo bilanciato dipende dall'erosione e dal deposito. Quando questo equilibrio si rompe può accadere che il mare posa maggiore quantità di materiale, e la spiaggia avanza; oppure che il mare asporta maggiore quantità di materiale rispetto al deposito e allora si verifica l'erosione costiera. Le cause dipendono dalla subsidenza, cioè il lento movimento di abbassamento della crosta terrestre che è attribuito al peso dei sedimenti che si accumulano, nonostante sia un fenomeno naturale negli ultimi 40 anni si è reso considerevole, a causa anche probabilmente dell'estrazione dell'acqua dalle falde acquifere e dall'estrazione del metano da giacimenti ubicati in prossimità della costa.
Altre cause dell'erosione dipendono dalle opere costruite a mare, come le scogliere frangiflutti sia che esse siano parallele emerse, sommerse o radenti, dalla costruzione o prolungamento di moli portuali che influiscono sull'equilibrio della spiaggia, andando ad ostacolare il normale flusso delle correnti marine. Ancora l'urbanizzazione della costa con strutture turistico-balneari, palazzi spesso a ridosso dell'arenile, ha causato un’alterazione dell'equilibrio costiero. La costa adriatica, però, da nord a sud è fonte di guadagno per via delle molteplici strutture turistico-ricettive che sono state realizzate nel corso degli anni e quindi si ha bisogno di adottare delle adeguate misure di intervento per contrastare il fenomeno erosivo al fine di tutelare le infrastrutture e per continuare a garantire le attività produttive con i posti di lavoro. La regione Marche comprende 23 Comuni e 4 province, si estende per 172 km di costa e da Fano a San Benedetto è interessata dall’erosione costiera, dalle alluvioni fluviali, dalle frane e dal rischio sismico. La situazione di preoccupazione più importante in riguardo alla stabilità dell’economia sul turismo è l’erosione della costa. Dalla regione ancora non arrivano risposte concrete per interventi risolutivi, eppure in questi anni qualche lavoro è stato eseguito ma sempre in modo parziale e in alcuni casi realizzato male, lo dimostrano le realtà di ogni mareggiata in maniera inequivocabile, e non si può attribuire la responsabilità solo all’eccezionalità dell’evento perché ogni anno questi fatti si ripetono costantemente. Nello specifico la costa della provincia di Macerata, soprattutto per il tratto tra Porto Recanati e Porto Potenza, sembra dimenticata. Il fenomeno dell'erosione delle coste è purtroppo ben presente, soprattutto durante le mareggiate dei mesi invernali, e persiste nonostante i numerosi tentativi di protezione della costa con scogliere, pennelli o ripascimenti. Tutto quel tratto di litorale, non dotato di scogliere, ha subito, anche recentemente, gravi danni alle strutture balneari, ai ristoranti, alle civili abitazioni e addirittura allagando infrastrutture di collegamento rendendole inutilizzabili. Negli ultimi tempi pure in piena estate ci sono state mareggiate che hanno devastato gli edifici residenziali e chalet, oltre ai danni provocati dal mare, e inoltre, gli operatori turistici hanno perso possibili guadagni per ripristinare il tutto il prima possibile. Il tutto sembra essere un controsenso se si pensa a quanto viene investito in migliaia di euro per la promozione turistica del territorio marchigiano, dove si è addirittura pensato di coinvolgere testimonial del rango di Dustin Hoffman, per attrarre un maggior flusso di utenti tra cui anche quelli oltreoceano. A ciò è importante aggiungere la necessità di tutelare dall’invasione dell’acqua salata la particolare flora presente lungo la costa necessaria a garantire l’equilibrio delle biodiversità. In pochi sanno che la costa sud di Porto Potenza Picena vanta la presenza vegetativa della specie di eringio marino (Eryngium maritimum), una pianta della famiglia delle Apiaceae (o Umbelliferae) diffusa sulle coste sabbiose del Mediterraneo e dell' Atlantico Orientale. Ai tempi di Elisabetta I di Inghilterra le radici candite di questa pianta venivano vendute come dolci chiamati eringoes, si riteneva avessero proprietà afrodisiache, e proprio in questo senso vengono citati nella commedia LE ALLEGRE COMARI di Shakespeare. È una specie pioniera delle dune, che grazie al suo esteso apparato radicale riesce a bloccare il movimento della sabbia, stabilizzandola, facilitando così lo sviluppo della vegetazione colonizzatrice. Si sta estinguendo a causa dell’avanzamento del mare a ridosso delle spiagge per causa dei dissesti idrogeologici dovuti all’erosione e all’invasione delle acque marine durante le sempre più frequenti mareggiate.
A tal proposito verrebbe da chiedere alle istituzioni competenti perché attendere l’estinzione di queste peculiarità invece di tutelarle con efficaci soluzioni finché si è in tempo? Compromettere l’equilibrio del nostro ecosistema con la perdita delle biodiversità lungo il litorale marino ha un valore economico inferiore rispetto a quanto si potrebbe investire per tutelarlo? Se l’aspetto economico dovesse avere prevalenza sulla tutela della sopravvivenza di flora e fauna il rischio che si corre di qui a poco è quello di vedere impoverire l’ambiente in cui viviamo a discapito della qualità della vita umana.

Nessun commento:

Posta un commento